A Gioia Tauro ‘Favuriti’, la Calabria di Nino De Masi protagonista di coraggio, impresa e rinascita
- pmopenlab
- 10 lug
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Aggiornamento: 10 lug
"Favuriti" racconta una Calabria che cambia: connessioni tra imprese etiche, istituzioni e giovani

Identità, eccellenze e valori condivisi per costruire una Calabria diversa. È questo il cuore pulsante di Favuriti, il progetto ideato dall’imprenditore Nino De Masi, che ha ospitato ieri nella zona industriale di Gioia Tauro una giornata intensa di interventi, riflessioni e visioni di futuro.
Dall’imprenditoria sociale all’innovazione, passando per cultura, ambiente, formazione e legalità: Favuriti ha acceso i riflettori sulle eccellenze calabresi e sulle nuove traiettorie possibili per una nuova narrazione della Calabria.
La giornata moderata dal giornalista Pietro Comito, si è aperta con i saluti istituzionali del Sindaco di Gioia Tauro Simona Scarcella e del Sindaco di San Ferdinando Luca Gaetano, che hanno sottolineato l’importanza del fare rete, del dare visibilità alle eccellenze del territorio e del contrastare con gli strumenti della cultura e dell’impresa ogni forma di criminalità e isolamento economico.
“Identità, eccellenze e territori”: voci dal cambiamento
A seguire, nel corso del primo talk “Identità, eccellenze e territori”, si sono alternati sul palco alcuni dei protagonisti delle imprese creative, i progetti economici, sociali e culturali di impronta innovativa nel territorio calabrese: Gennaro De Rosa (Musica contro le Mafie), Nancy Cassalia (Crisi come opportunità), Giuseppe Talarico (The Calabreser), Mariolina Baccellieri (Donne del Vino), Stefano Caccavari (Mulinum), Manuela Laiacona (Catasta), Vincenzo Linarello (GOEL), Nino Quaranta (coop. Della Terra), Giusy Staropoli (scrittrice). A intervenire anche gli assessori regionali Giovanni Calabrese (Lavoro e Formazione) e Gianluca Gallo (Agricoltura e Politiche Sociali), che hanno ribadito il ruolo strategico delle filiere sostenibili, della formazione e delle comunità locali nel processo di sviluppo della regione.
Nel panel pomeridiano, “Industria, si può fare!”, è emersa una Calabria diversa, pronta ad attrarre investimenti e affrontare le sfide della globalizzazione. Hanno contribuito al dibattito Domenico Vecchio (Confindustria Reggio Calabria), Rocco Colacchio (Confindustria Vibo Valentia), Rosy Ficara (Automar SpA), Paolo Ruggeri (Board BH Nuovo Pignone, Presidente BiG Academy), e Luca Gaetano (docente UniBO). Le conclusioni istituzionali sono state affidate all’assessore allo sviluppo economico Rosario Varì, che ha evidenziato il valore strategico dell’area industriale di Gioia Tauro e la necessità di creare un ecosistema favorevole all’impresa etica e sostenibile.
“Oltre gli inferi”: fiducia nelle istituzioni e lotta alla criminalità
Ma è stato il confronto serale, “Oltre gli inferi”, a imprimere una direzione netta alla giornata. Al fianco di Nino De Masi e Pietro Comito, sul palco il Presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto e i procuratori Camillo Falvo e Stefano Musolino. Temi importanti: criminalità organizzata, fiducia nelle istituzioni, rinascita civile e sociale.
Particolarmente significativo l’intervento del Presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, che ha aperto il confronto serale affrontando anche la recente indagine giudiziaria che lo riguarda:
“Lo ammetto, sono arrabbiato – ha dichiarato – ma continuo a lavorare con determinazione. Questa è una terra meravigliosa e difficile, “amara”, come qualcuno l’ha definita. Proprio per questo chi ricopre ruoli istituzionali ha il dovere di sostenere il lavoro della magistratura e delle forze dell’ordine, perché senza fiducia nelle istituzioni non si va da nessuna parte”.
Occhiuto ha poi voluto rendere omaggio a De Masi:
“La ‘ndrangheta non colpisce solo con le armi, ma anche isolando chi denuncia. Nino De Masi è stato emarginato, ostacolato, ma non si è piegato. Per questo lo ringrazio: ha dimostrato che lo Stato può essere più forte della criminalità organizzata, ha rotto quella narrazione tossica secondo cui in Calabria lo Stato perde sempre. E invece no: questa sera siamo qui anche per dire che quella narrazione non ci appartiene più”.
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